Mulino (rif.806)

Mulino

Rif: 806
Comune: Tresnuraghes 

Descrizione:

A meno dell’approssimazione cartografica, considerata la presenza limitrofa di altri opifici, questo mulino sembrerebbe riportato nella cartografia I.G.M. F° 206, in scala 1:100.000 (“Macomer”, ril. 1899) e nel dettaglio in scala 1:50.000 (F° 206 IV “Bosa”) presso la sponda destra del Riu Mannu. Nel Foglio 11 in scala 1:2.000 del primo impianto del catasto del Comune di Tresnuraghes (ante 1931) è situato in prossimità della sponda destra del Rio Mannu, dalla quale proviene una derivazione innestata più a monte, subito ricollegata al fiume dopo aver servito l’opificio. Poco a monte è presente un altro edificio molitorio (rif. 551) così come poco a valle (rif. 168).

Interessante rudere di opificio molitorio, seppur in condizioni precarie di conservazione, soprattutto per l’articolato sistema di adduzione dell’acqua derivata dal vicino fiume. Il rudere, a pianta rettangolare allungata,  conserva gran parte di murature in elevazione e, all’interno, è distinto in due ambienti. La struttura muraria è essenzialmente in pietrame di natura vulcanica, di varia pezzatura, disposto ad opera incerta, legato con malta di terra, con rinzeppature e inserimenti di ciottolame, con residui di intonacatura all’esterno ed ugualmente all’interno. Sono visibili i blocchi squadrati in roccia basaltica degli stipiti di quello che doveva essere l’ingresso all’edificio. Il tetto, come si desume dal profilo dei pochi tratti di muri conservati integralmente in elevazione, era a doppia falda. Sono visibili all’esterno due aperture basse ad arco che testimoniano il funzionamento di due impianti di macinazione azionati da altrettante ruote orizzontali. All’interno si distinguono le due postazioni di macinazione, leggermente rialzate rispetto a quello che doveva essere il pavimento dell’opificio, una ancora con la macina in basalto in rilievo. Per quanto riguarda il sistema di adduzione delle acque, la gora in arrivo verso il mulino ripartisce il flusso in due canalette fuori terra costituite in lastroni di pietra; le canale entrano all’interno dell’edificio e si approfondiscono sotto i rispettivi ripiano di macinazione per indirizzare il flusso idrico nei vani dove erano alloggiate le ruote verticali e, pertanto, azionare il meccanismo molitorio. In uscita, dagli alloggi delle ruote verticali, un’ampia canalizzazione convogliava il flusso in direzione del rio.

Cartografia:


mappa


Gallery:

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